“COME LA CHIESA FINÌ”.

Come la chiesa finì, di Aldo Maria Valli non può definirsi un saggio come si è soliti abituati a leggere; ci troviamo gettati all’interno di un “racconto distopico”, come definito dallo stesso autore, non siamo di fronte ad una satira o davanti al senso ironico che sicuramente investe l’intero racconto, ma siamo gettati dentro un vortice che fagocita lo stesso lettore. L’autore mostra tutti i ma, forse, di una chiesa che ha condotto nell’oblio in maniera volontaria la Dottrina, i Padri e la Tradizione, diventando serva di un pensiero modernista. Siamo spettatori dell’incerto, di ciò che è relativo, il Cantore Cieco racconta al lettore il grottesco scempio di una chiesa che ha perso le sue radici, assoggettandosi alle visioni fallaci di una società assolutizzata e relativista; in questo racconto la Chiesa da secoli custode del messaggio salvifico di Cristo, si è abbandonata alle sublimi seduzioni di un pensiero debole, di un pensiero che ha preferito la via più facile, creando un vocabolario della chiesa accogliente, dove ogni singola parola assume un significato del tutto differente; la parola tradizione diventa una parola da usare poco, non spiegandone il suo autentico significato, di ««Valori non occorre più parlarne dice la chiesa accogliente perché sono roba vecchia». Giunti a questo punto la domanda sorge spontanea nella mente del lettore pensante: sicuro che sia un racconto o forse è proprio quello che sta accadendo?
In questa epoca di confusione anche la madre chiesa si è arenata dentro luoghi paludosi dove è impossibile quasi uscirne, un pensiero unico dove non c’è posto per la Verità, ci troviamo dentro una visione spicciola del romantico, si trascura l’esattezza della Misericordia, che non è l’effimera idea del tanto Dio è buono, tralasciando così il suo autentico significato che prevede il Pentimento ed il Perdono. Travisando e deviando l’esatto significato di Misericordia anche l’Eucaristia diventa effimero pasto privo senso; tutto questo lascia basiti e sgomenti.
Questo racconto sconcertante nelle sue tematiche, dovrebbe far svegliare la coscienza della Chiesa facendole comprendere come abbia perso il suo senso più alto divenendo una semplice aggregazione di ipocriti relativisti: l’uomo spogliato della sua dignità e identità diventa sasso in mezzo ad altri sassi non vi è più spazio per la Persona con la sua libertà, ma ci troviamo di fronte al soggetto omologanto di una chiesa ormai omologante.
Leggere questo testo, diventa per il Cristiano Autentico il breviario capace di far comprendere ciò che è bene perseguire e ciò che è necessario evitare.

L.C.

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