“Normal”, è questo il sintetico slogan lanciato dai manifesti di RTL102.5 che tappezzano la nostra città, con l’immagine di due uomini che si scambiano l’anello nuziale. Scandalizzare, dubitando che ciò sia ancora possibile, è una modalità pubblicitaria che, inevitabilmente, fa cultura. “Siamo … partiti dalla semplice osservazione del mondo intorno a noi ….e, analizzando come la forza della normalità sia la vera energia del cambiamento, abbiamo dato vita ad un progetto ambizioso e coraggioso. Un’idea che nasce in primo luogo dalla consapevolezza che quando siamo in milioni a considerare normale un comportamento, un’ambizione, un’aspirazione abbiamo il potere di integrarlo nella realtà e di trasformarlo da eccezionale in normale” dichiara il sito di RTL (https://www.rtl.it/notizie/articoli/rtl-1025-apre-mente-e-cuore-con-la-normalita/). Al di là del fine pubblicitario, lo slogan proposto, o meglio imposto visto il potere della pubblicità e l’influsso delle immagini irradianti dai megamanifesti, è molto stimolante e potrebbe essere la traccia di un tema per gli imminenti esami di maturità.
RTL dichiara :“la normalità sia la vera energia del cambiamento”, parole magiche non definite, normalità e cambiamento, che significano tutto e niente, lasciate alla libera interpretazione di chi legge o guarda. Il messaggio è capzioso, l’immagine e il termine normal sono gettati in pasto a chiunque voglia fissarne il senso. L’immagine vuole abituare al fatto “nuovo” mentre la parola, stravolta nel suo vero significato vorrebbe diffondere il nuovo dizionario del pensiero unico. Normale vuol dire “secondo norma”, si suppone che esista una normalità cioè una verità su una data cosa. Ma se c’è una verità vuol dire che quella cosa ha una sua natura. Infatti in basso del manifesto si legge “Very Normal People”, perché “quando siamo in milioni a considerare normale un comportamento, un’ambizione, un’aspirazione abbiamo il potere di integrarlo nella realtà e di trasformarlo da eccezionale in normale”. Il normale, il vero, il reale, dipenderebbe dai milioni di persone che vi aspirano e lo affermano, la realtà sarebbe una questione di consenso. Questa realtà non è, quindi, quella che tocchiamo, vediamo e sentiamo, ma quella che il potere ha deciso che sia, giustificandosi attraverso un supposto ampio consenso. E’ una cosa simile a quella che hanno fatto i regimi totalitari del XX secolo, sostituire il potere della verità, oggettiva con la verità del potere, ideologica. Non dimentichiamo che i regimi del passato, che oggi condanniamo, vantavano il consenso delle masse, le piazze gremite e il mainstream propagandato. Immaginiamo quanti “Normal“ può imporre il potere finanziario, economico, commerciale e politico, attraverso la propaganda, che altro non è che la pubblicità dell’ideologia o del potere, a costo di snaturare e manipolare l’identità della natura stessa dell’uomo.
L’uomo ha ontologicamente dei limiti spazio-temporali e la sua alta dignità non è quella di “creare realtà” ma di “seguir virtute e canoscenza” (Dante Alighieri), e la più alta conoscenza a cui può aspirare è quella di Dio che – Lui sì – crea e fa nuove tutte le cose.
E’ auspicabile che a partire dalla “osservazione del mondo intorno a noi”, si dia uno sguardo ampio che, semplicemente, colga il fatto che in Italia il 2015 ha registrato 194.377 matrimoni tra un uomo e una donna e nel 2017 appena 2.800 unioni civili. Forse l’uomo comune ha sete di normalità più che di eccezione, evitando che i due termini siano manipolati anche se il manifesto come provocazione non è male e, se è così, la raccogliamo e chiediamo … ok va bene, ma……
Cosa è “Normal”???
V.G.

Mauro
maggio 3, 2018 at 5:53 pmSicuramente sembra difficile riuscire a combattere questa imposizione di costumi e quindi culturale, che da tendenza in paesi come gli U.S.A., è già cultura che si è imposta attraverso varie rappresentazioni televisive e cinematografiche cominciate da circa una ventina di anni fa.
Ritengo che per uscire da questa realtà artefatta e fuorviante che ci propinano come “normal”, sia necessaria un’illuminazione delle menti che può venire solo da quel Logos razionale e creatore di tutto l’essere che ha stabilito, essendo l’Assoluto, il naturale ed il normale della realtà.
Danila
maggio 9, 2018 at 9:27 amIl riconoscimento delle unioni tra gli omosessuali, la moda unisex, l’abitudine di giocare sull’ambiguità sessuale da parte di molte star internazionali della musica, una certa tendenza crescente nel trattare questi temi sono tutte manifestazioni dirette di un fenomeno che agisce dietro le quinte, quasi di nascosto, il più delle volte in maniera esplicita.
Se volessimo trovare un esempio grafico, potremmo identificare la cultura omosex con la nebbia: una totale assenza di contorni, di punti di riferimento, di limiti chiari e individuabili. E la nebbia è ciò che meglio di qualsiasi altra idea rappresenta oggi i “normal”.