Trump non ha nessuna giustificazione, avrebbe dovuto prevenire o intervenire. Quello che è accaduto al Congresso degli Stati Uniti d’America è grave a livello interno ed internazionale. Ogni suo intervento successivo si situa tra il poco credibile e l’inutile. Trump non è un politico, è un miliardario che ad un certo punto della sua vita, quando ha potuto permettersi il lusso di affidare tutti i suoi affari a team di manager, avvocati, commercialisti, image curator etc. etc. lautamente pagati per moltiplicare i suoi successi  commerciali ed economico finanziari, ha pensato bene di darsi interamente alla politica. Non è il primo, non è il solo, non sarà l’ultimo.  Oggi più che mai, con la politica in preda ad una crisi che sembra senza soluzioni, personaggi per lo più ignoti, celati dietro sigle di potentissime multinazionali o ricchissime fondazioni e spesso adunati in meeting come la Trilateral Commission o il Gruppo Bilderberg etc., hanno assunto il timone del pianeta terra, riducendo al minimo il potere dei governi nazionali sempre meno influenti e sempre più impotenti.

Quello che è accaduto a Washington, oltre ad oscurare ciò che di buono è stato fatto durante la presidenza Trump, oltre a far passare in secondo terzo piano il malessere della classe media che aveva convogliato il suo consenso su Trump, offre alle forze progressiste di tutto il mondo, l’occasione di produrre un’immagine plastica e perfetta della categoria di “Nemico”. I progressisti non potevano sperare di meglio per ostracizzare qualunque reazione al loro prossimo governo mondiale. Da oggi in poi tu, che non la pensi come loro, sarai un TRUMPIANO, no daranno più del fascista ma del TRUMPISTA. Il nemico è servito. Tutti i regimi assoluti ed i loro leader Lenin, Stalin, Hitler, Mussolini, hanno  avuto bisogno di un “NEMICO”.  Fu il nemico del popolo, il controrivoluzionario, oppure il disfattista del cammino verso l’Impero, o ancora il retrogrado che si oppone al progresso della scienza. Oggi il regime è globale, e come tale aveva bisogno di un nemico d’eccezione, niente poco di meno che un Presidente USA. Bolsonaro, Johnson, Salvini o Putin mai sarebbero stati all’altezza. Trump è il nemico perfetto, definitivo, blasonato e globale.

L’assalto al Campidoglio è un evento eclatante, è un assist eccezionale per la narrazione del mondo che da oggi, Cina e Russia, propaganderanno in giro per la sfera terracquea. E’ difficile che Biden possa arginare la decadenza degli States dal ruolo di leader geopolitico mondiale. La Cina si propone come l’immagine del futuro davanti al disfacimento del mondo grecoromanogiudaico, “in ginocchio” per i suoi peccati del passato. La Russia si offrirà come la nuova Costantinopoli, per i conservatori fuggitivi di occidente che vorranno fruirne, l’unica che vuole conservare e difendere quel che rimane di un patrimonio culturale legato alla tradizione, finchè Putin durerà.

In questo contesto, da oggi in poi qualunque difensore della vita, della famiglia,  della proprietà privata, chiunque affermerà che la differenza tra maschio e femmina non è culturale ma biologica, la differenza tra uomo e animale è di genere e non di grado, che c’è una natura e che l’ha creata Dio, che l’allarme green è ideologico più che scientifico, …. sarà TRUMPIANO…. insomma sarà un nemico politicamente scorretto, da eliminare… a meno che non s’inginocchi!

Paolo Piro