LA PASSIONE DI EDUCARE!!!

Oggi si parla molto di “emergenza educativa” e si suole intendere questa espressione come la denuncia di una crisi dei nostri giovani. Vorrei subito dire che questo uso dell’espressione “emergenza educativa” mi lascia perplessa.
Assistiamo ad un quadro tragico, in cui i giovani sembrano privi di punti di riferimento. Un disorientamento che si esprime in diversi modi come la mancanza di rispetto per l’autorità o l’assenza di riguardo verso gli anziani. Sembra siano venute meno le coordinate che la cultura tradizionale ci aveva consegnato e che non viene più accettata da questa gioventù sbandata.
Ogni epoca crede che i suoi giovani siano i più sbandati della storia. Anche la mia epoca pensa questo, ma non è così. Allora, la domanda da porsi è: bisogna bollare l’espressione “emergenza educativa” come esagerata?
Sfortunatamente no, solo che invece di attribuirla ai giovani bisogna attribuirla agli adulti.
Oggi chi vive l’emergenza educativa siamo noi, gli educatori. In altre epoche gli educatori, nel bene e nel male – io non sono un’ammiratrice incondizionata del passato – hanno trasmesso delle cose, alcune forse sbagliate, però sapevano trasmetterle, erano credibili perché avevano fede in ciò che trasmettevamo.
La nostra è forse la prima epoca in cui gli educatori non solo non trovano più le parole per dire le cose, ma spesso non hanno più nemmeno le cose da dire per educare. C’è una prima crisi profonda che non riguarda, ripeto, i giovani se non in modo riflesso.
Perché il problema siamo noi che dobbiamo educare. I giovani non si sono mai posti il problema della propria educazione, sarebbe fuori luogo se un giovane si chiedesse: come faccio ad essere educato?
Il problema riguarda gli adulti e sono gli adulti, oggi, che hanno bisogno di recuperare almeno le quattro grandi coordinate che definiscono la verità “persona”. Coordinate che sono le medesime dell’educare: la coordinata dell’ “essere”, la coordinata dell’ “essere da”, della storia; la coordinata dell’ “essere con”, delle relazioni; la coordinata dell’ “essere per”, del senso, della direzione, del fine. Su ciascuna di queste coordinate noi registriamo una crisi profonda, che rende impossibile educare!
Nel prossimo articolo approfondiremo il significato di ognuna di queste coordinate, ponendoci la domanda: la crisi è dell’educatore o dell’educando?

 

D.I.

1 comment
  • Salad
    maggio 18, 2018 at 6:58 am

    Ecco, la passione educativa, non solo nella forma ma anche nei contenuti, manca questo, tantissimo.
    E come ripeto sempre ai ragazzi a cui faccio formazione, se non abbiamo noi qualcosa dentro, cosa comunichiamo?

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