QUARTO POTERE – Due testi imperdibili sul “Quarto Potere”, il potere dei mezzi di comunicazione di massa, le loro virtù ed i loro misfatti.

 

“Una stampa cinica e mercenaria prima o poi creerà un pubblico ignobile”

Joseph Pulitzer

 

“PROPAGANDE – Segreti e peccati dei Mass Media”, Giuliano Guzzo, la Vela.

 

 

Giuliano Guzzo in “Propagande”, nel capitolo “La famiglia uccide più dei criminali”, cita episodi di comunicazione mediatica che tendono, con insistenza, a mettere in cattiva luce la famiglia tradizionale, articoli stampa e passaggi televisivi di talk show dove si dicono cose “della serie: in fondo non importa ciò che si racconta della famiglia. L’importante è che se ne sparli”. A voler rimarcare che molti media riportano fatti realmente accaduti, narrati ed interpretati in una prospettiva ideologica, tutta propria, la quale finisce con il manipolare gli eventi. La pandemia da Covid-19, che tutti noi stiamo vivendo, si può raccontare in molti modi, il più onesto sarebbe quello di sviscerare i molti dubbi sulla causa che l’ha scatenata, ed i tanti punti interrogativi sulla validità o meno del modo in cui è gestita. La narrazione mediatica invece prende parte, e nel forte contrasto emerso tra Cina ed Stati Uniti, si schiera a priori. Il potere mediatico mostra, in questa circostanza, la sua faziosità ed il suo potere manipolatorio nei confronti dei fatti.

 

 

“INFAMIA, L’Informazione tra manipolazione e repressione”, Enzo Pennetta

Enzo Pennetta, in “INFAMIA” indica le radici culturali dell’arte posta in opera dal Quarto Potere, citando i suoi teorici, maestri dell’arte della menzogna: Lenin e Sun Tzu. Il cinese, autore de “L’Arte della Guerra”, il più antico manuale di strategia militare (V sec. a.C.), spiegava che l’essenza della guerra è l’inganno, ed Eschilo, suo contemporaneo, rincarava la dose insegnando che la verità è la prima vittima dello scoppio di una guerra. Ma, allora, se la Verità è vittima del potere dei mezzi di comunicazione, come sostengono Guzzo e Pennetta, dobbiamo forse considerarci in stato di guerra? La lettura di questi due libri offre una risposta, tanto sorprendente quanto argomentata.

 

I due libri esordiscono ricordando alcuni alcuni luoghi comuni, La Zanzara terrificante, L’immigrazione come benedizione, La famiglia che uccide più dei criminali, il marketing della pedofilia, ecc… mettendo in risalto l’influenza dei media sulle nostre menti di lettori e spettatori. Non è raro che il potere mediatico cerchi di indirizzare le nostre opinioni verso una visione delle cose che, sovente, non corrisponde alla realtà. E’ ricorrente la tecnica di dare in pasto al pubblico una “informazione” falsa sapientemente confezionata attraverso la diffusione di “notizie” vere. Davanti a questo fenomeno, Enzo Pennetta, afferma che “occorre sviluppare il dissenso la vera ricchezza di una democrazia sana (…) il dubbio dovrebbe rappresentare il faro guida della comunità scientifica” oltre che quello dei lettori e dei telespettatori, nonché dei fruitori dei social, tenuto conto che “l’85% del traffico entrante di un blog arriva da facebook”. Le notizie che giornalmente i media comunicano vanno analizzate con spirito critico, secondo i criteri di coscienza che ognuno di noi possiede, senza il timore di essere additati a scettici, o peggio, a complottisti.

BUONA LETTURA !!!!

Paolo Facella

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